Giuditta
Gustav Klimt a Roma
fino al 27.03.2022
Eros e Thanatos nell’arte di Klimt
Giuditta di Gustav Klimt a Roma!
“Giuditta” di Klimt fa parte delle mie opere d’arte del cuore, quadri speciali, unici, che mi trasmettono sensazioni che vanno ben al di là della tecnica e del soggetto.
È un’opera del 1901 che desideravo vedere dal vero. Si trova al Museo Belvedere di Vienna, ed è a Roma per la mostra “Klimt. La secessione e l’Italia” al Museo di Roma, dove Klimt e gli artisti della sua cerchia sono rappresentati da oltre 200 opere tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture.
“…è appena passato un anno dalla pubblicazione dell’Interpretazione dei sogni che, nella Vienna di Freud, un pittore, Gustav Klimt, offre nella sua Giuditta, la rappresentazione più alta di ciò che Freud intende per eros e thanatos, amore e morte, i “primari” che guidano le nostre esistenze”
Flavio Caroli, “Il volto dell’amore”.
Come sappiamo, l’arte va collocata nel periodo storico a cui appartiene. All’inizio del XX secolo a Vienna, che all’epoca era un crocevia di intellettuali, scienziati ed artisti, anche più di Parigi, il rapporto fra i sessi e il ruolo della donna erano molto dibattuti.
Infatti, nel 1900 viene pubblicata L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, base della psicoanalisi. Per Freud, anche lui viennese, l’amore e il sesso muovono la nostra vita,

Il soggetto, Giuditta, è una eroina biblica che decapitò con le sue mani il generale assiro Oloferne liberando gli israeliti dall’assedio dell’esercito nemico.
Il volto è incorniciato da folti capelli neri, il seno destro coperto da un velo traslucido e dall’oro dei gioielli e una fascia preziosa al collo. Giuditta tiene la mano sulla testa di Oloferne che si trova in basso a destra, inquadrata a metà.
Ma ciò che più colpisce è l’espressione di Giuditta: il bellissimo volto mostra voluttà con le palpebre semichiuse, insieme ad appagamento per la testa appena mozzata: amore e morte, dunque, eros e thanatos.
