Richard Avedon a Milano
RICHARD AVEDON: Relationships
fino al 29.01.2023
“Se passa un giorno senza che io faccia qualcosa che riguardi la fotografia, sento di aver tralasciato qualcosa di fondamentale per la mia esistenza; come se avessi dimenticato di svegliarmi”.
Richard Avedon a Milano! La mostra RICHARD AVEDON: Relatiosnhips al Palazzo Reale di Milano celebra la carriera di Richard Avedon (1923-2004), uno dei più grandi fotografi di moda e ritratti del ‘900.
Lavorò in vari campi, dal reportage alla moda, ai ritratti di Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Rudolf Nureev, Andy Warhol, Claudia Cardinale e i Beatles nel corso della sua carriera durata 60 anni.
La sua carriera di fotografo cominciò nella Marina mercantile durante la Seconda Guerra Mondiale addetto alle foto d’identità dei militari.
Nel 1944 si unì al gruppo della rivista di moda Harper’s Bazaar,
In seguito lavorò per Vogue, Life, Mademoiselle, Gianni Versace, Jil Sander, Hugo Boss, Calvin Klein, Christian Dior, The New Yorker e Rolling Stone.
Realizzò le edizioni 1995 e 1997 del prestigioso calendario Pirelli.
Uno dei suoi lavori più conosciuti è raccolto nel libro “In the American West”, fotografie in grande formato della classe operaia americana scattate durante un viaggio iniziato nel 1979 e durato 5 anni nell’Ovest degli Stati Uniti.

“I miei ritratti riguardano più me stesso che le persone fotografate”.

In mostra 106 fotografie provenienti dalla collezione di Richard Avedon del Center for Creative Photography (CCP), Tucson (USA), e dalla Richard Avedon Foundation (USA).
La mostra Richard Avedon: Relationships si concentra su due temi principali, la fotografia di uno stesso soggetto a distanza di tempo, e la fotografia di un soggetto da solo assieme ad altri soggetti, sia per le fotografie di moda che per i ritratti.
Molto suggestive e interessanti sono le parole dello stesso Avedon che ci accompagnano durante tutto il percorso espositivo.
“Penso che tutta l’arte riguardi il controllo – l’incontro tra il controllo e l’incontrollabile”.

“Le mie fotografie non scendono sotto la superficie. Non scendono sotto nulla. Piuttosto leggono la superficie. Ho molta fiducia nelle superfici. Una buona superficie è piena di indizi”.


Fotografia di moda
Richard Avedon ha rivoluzionato la fotografia di moda, inserendo le modelle in scene reali ed utilizzando uno stile quasi cinematografico.
Successivamente ha utilizzato uno sfondo bianco minimalista, lavorando su composizione fotografica e studio di movenze e pose. E inserendo il movimento nell’immagine fissa, trasformando un’immagine statica in qualcosa di vivo, che stimolano l’osservatore a creare un prorprio racconto su quanto sta avvenendo nella scena ritratta.

“Penso che il fascino sia la capacità di essere veramente interessati agli altri”.


“Le immagini di Avedon ci raccontano la loro storia senza ricorrere alle parole. Catturano un momento nel tempo eppure rimangono eterne”.
Donatella Versace



“Preferisco sempre lavorare in studio. Così i soggetti vengono isolati dal proprio contesto e diventano, in un certo senso… simboli di loro stessi”.




Ritratti
“Spesso sento che le persone vengono da me per essere fotografate come andrebbero da un medico o da una cartomante: per sapere come stanno. Quindi dipendono da me. Devo coinvolgerli”.


Anche nella fotografia di ritratto è stato un innovatore. Ha ritratto non solo le modelle più iconiche dell’epoca, ma moltissimi personaggi pubblici, scrittori, musicisti, danzatori, politici, capi di stato.
Anche per queste fotografie un suo tratto distintivo è stato l’utilizzo dello sfondo bianco e l’utilizzo di una fotocamera a grande formato con la quale ritraeva il soggetto da vicino,
Una sua caratteristica è stata quella di ritrarre lo stesso soggetto più volte e in periodi diversi, stabilendo con il soggetto una relazione profonda.
Sono fotografie che raccontano il soggetto, il fotografo e la relazione tra di loro.



“Sono sempre le persone a stimolarmi. Quasi mai le idee”.





Per conoscere più a fondo l’arte di Richard Avedon consiglio la pagina di Richard Avedon Foundation.
E naturalmente il catalogo della mostra pubblicato da Skira, imperdibile.