Robert Capa a Milano
ROBERT CAPA: Nella storia
fino al 19.03.2023
Robert Capa a Milano!
La mostra ROBERT CAPA: Nella storia al Mudec di Milano celebra la purtroppo troppo breve carriera di Robert Capa (1913-1954), uno dei più grandi maestri della fotografi di guerra e reportage del ‘900.
Endre Ernő Friedmann (vero nome di Robert Capa) con la sua breve carriera è riconosciuto come l’archetipo del fotoreporter di guerra e reportage, che fa dell’esserci in prima persona, anche a rischio della propria vita, la sua cifra come giornalista.
“Per fotografare persone che combattono e muoiono devi condividere il loro pericolo“.
Tutto questo è indubbiamente legato anche alla morte sul campo della sua compagna Gerda Taro, a soli 27 anni, durante la guerra di Spagna.
E insieme a Gerda Taro (vero nome Gerta Pohorylle) che crea “Robert Capa” un fantomatico fotografo americano arrivato in Europa per lavorare.
I suoi reportage sono la testimonianza di diversi conflitti da un lato, e dall’altro del devastante impatto sulle popolazioni civili: la guerra civile spagnola (1936-1939), la seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d’Indocina (1954), documentate sulle più importanti riviste di fotogiornalismo del Novecento.
Per proteggere il lavoro dei fotoreporter nel 1947 ha fondato con altri fotografi (tra gli altri Henri Cartier-Bresson, David “Chim” Seymour, George Rodger e William Vandivert) l’Agenzia Magnum Photos.
Morì nel 1954, in Indocina, saltato su una mina, facendo l’unica cosa cosa che sapeva e voleva fare, un reportage su una guerra.
La mostra Robert Capa: Nella storia, in collaborazione con l’agenzia Magnum Photos si sviluppa in sette sezioni che ben rappresentano il lavoro di Robert Capa, dagli esordi a Berlino nel 1932 fino alla guerra d’Indocina nel 1954, passando per i più importati conflitti del Novecento e reportage in Urss e in Israele.
“Se le tue foto non sono granché, vuol dire che non eri abbastanza vicino”.

“Una foto è il ritratto di un fatto, che mostra la realtà vera a chi non era presente molto più dell’intera scena”.
Gli esordi a Berlino e Parigi (1932-1937)
La carriera di Robert Capa inizia nel 1932 a Berlino, quando ancora si faceva chiamare con il suo vero nome, Endre Ernő Friedmann.
Al tempo era assistente alla camera oscura dell’agenzia fotografica Dephot e con uno stratagemma, nascondendo la sua Leica, riesce a fotografare Lev Trockij durante un convegno a Copenaghen.
La fotografia viene pubblicata a tutta pagina su “Der Welt-Spiegel”.
Nel 1933, con l’ascesa al potere di Hitler, si trasferisce a Parigi dove conosce Gerda Taro che diventerà la sua compagna di vita e di reportage.
Insieme nel 1936 creano “Robert Capa”.
Fino al 1937 documenterà la vita politica e sociale, in particolare i suoi scatti sono pubblicati dalla stampa francese di sinistra.


Guerra civile spagnola (1936-1939)
Nel luglio 1936 scoppia la guerra civile spagnola, iniziata dal generale Francisco Franco per far cadere il governo legittimamente eletto della Repubblica Spagnola e sostenuto dal Fronte Popolare.
Gerda Taro e Robert Capa arrivano come inviati da “Vu” nell’agosto e ci torneranno più volte negli anni successivi anche separati.
Documenteranno gli inizi della guerra, con la speranza della vittoria dei repubblicani, fino alla sconfitta e il racconto della fuga dei repubblicani.
Nel luglio 1937, durante una sanguinosa battaglia a Brunete viene uccisa Gerda Taro.



Seconda guerra sino-giapponese (1938)
Nel 1937 il Giappone, alleato di Germania e Italia, invade la Cina. Obiettivo è farsi riconoscere la sovranità della Manciuria, di fatto già occupata.
La reazione cinese porterà alla creazione del Secondo Fronte Unito, tra nazionalisti e comunisti.
Robert Capa riuscirà, nonostante i limiti imposti dalle autorità cinesi, a documentare il conflitto, l’impatto sulla popolazione e l’empatia verso le persone, che contraddistingue sempre il suo lavoro.


Seconda guerra mondiale (1941-1945)
Durante la seconda guerra mondiale Robert Capa realizzerà molti reportage in diverse nazioni.
Documenterà la Londra devastata dai bombardamenti, l’avanzata degli alleati in Sicilia, la battaglia a El Guettar in Tunisia.
Per il D-Day, il 6 giugno 1944, parteciperà allo sbarco degli alleati in Normandia.
Delle leggendarie fotografie fatte ne restano soltanto undici per un errore in fase di sviluppo dai laboratori di “Life”.
Racconterà la liberazione di Parigi, e quel che resta di Berlino.




Oltre la cortina di ferro (1947)
Nell’estate del 1947 Robert Capa riesce a visitare l’Unione Sovietica post-bellica.
Nonostante la censura preventiva e i controlli sulle fotografie fatte, riesce a raccontare le distruzioni della guerra, i campi devastati e i contadini e soprattutto la molta incertezza sul futuro.




Nascita dello Stato di Israele (1948-1950)
Robert Capa ha visitato tre volte Israele tra il 1948 e il 1950, raccontando diversi momenti della storia di questo Paese: la prima seduta del governo, la guerra fra Israele e la Lega Araba, l’arrivo degli immigrati.
Immagini che racconto l’empatia di Capa verso le persone e il suo cercare di raccontarle nel profondo.



Guerra d’Indocina (1954)
Nel maggio del 1954 Robert Capa va in Indocina su richiesta di “Life” in sostituzione di Howard Sochurek.
Deve raccontare l’andamento della guerra tra l’esercito coloniale francese e il movimento comunista e nazionalista del Viet Minh.
Ma vuole anche realizzare un suo progetto che avrebbe intitolato Riso amaro, dove avrebbe contrapposto le immagini delle attività militari alle immagini dei contadini del delta del Fiume Rosso.
Non riuscirà a realizzarlo
Il 25 Maggio durante una missione, Capa lascia la jeep e seguendo dei soldati attraversa un campo. Calpesta una mina antiuomo e muore dopo poche ore.
“Come fotografo di guerra, spero di restare disoccupato fino alla fine della mia vita”.



Per conoscere più a fondo l’arte di Robert Capa potete fare riferimento alla Pagina Robert Capa su Magnum Photo.
E naturalmente il catalogo della mostra.